Chiesa di Santa Maria dell'Anconese
La chiesa dell’Anconese risale al 700, nel 920 fu un convento di monache benedettine e nel XV secolo un Santuario. Eretta nell’anno 700 a contrasto dei movimenti degli iconoclasti, risentiva molto dello stile ravennate, oltre che nel nome, anche nell’architettura, come testimoniano i pilastri che ornano le pareti esterne. Costruita con materiale vario preso da alcuni capitelli e materiali di scarto, la chiesa di Santa Maria dell’Anconese perse il suo ruolo strategico di chiesa matrice del territorio con l’arrivo nel 970 delle spoglie di S. Fidenzio nella vicina chiesa di S. Tommaso. L’edificio divenne in seguito la cappella di un attiguo convento di suore ma dal XVI secolo perse la sua importanza, tanto che i materiali dell’annesso convento e della chiesa furono utilizzati come materiali di riporto per l’Abbazia di Carceri. Nel 1498 il vescovo Barozzi visitò la chiesa, che in quel periodo versava in condizioni di degrado e senza rendite. Ma nello stesso anno, come spesso accade, la fede diede la spinta alla rinascita: a seguito di un evento che i fedeli lessero come un miracolo, la comunità decise di avviare ingenti lavori di ristrutturazione. La chiesa venne restaurata anche in seguito, nel 1688 dal reverendo Casumaro.